mercoledì 25 febbraio 2009

I longobardi


Altare di Ratchis


Descrizione della struttura
Parallelepipedo composto da quattro lastre decorate lungo che presenta un’iscrizione dedicatoria sul bordo superiore.
L’altare presenta: La maiestas Domini,La visitazione,L’adorazione dei Magi

Scheda dell’opera
Titolo: Altare di Ratchis
Funzione: arredo liturgico con funzione funeraria e commemorativa
Data: 739/744 - periodo in cui Ratchis resse il ducato friulano
Autore: sconosciuto
Materiali e tecniche: rilievo su pietra d’Istria
Committente: Duca Ratchis
Collocazione originaria: Chiesa di San Giovanni Battista
Collocazione attuale: Museo Cristiano di Cividale del Friuli

Maiestas Domini

Lastra centrale, faccia verso i fedeli, presenta la Maiestas Domini o maestà di Dio

Descrizione del soggetto:
Quattro angeli dalle lunghe braccia sorreggo ed innalzano verso il cielo una mandorla, formata da una corona di palme entro il quale è rilevate Gesù Cristo, giovane ed imberbe, nimbato e seduto, con la mano destra alzata in atteggiamento benedicente mentre con la sinistra regge un rotolo, affiancato da due cherubini.
Sopra la testa, interrompe l’ovale della mandorla la mano del Parde. Stelle, rosette e croci alludono all’empireo, mentre la lastra è riquadrata da fuseruole e astragali di derivazione classica.

Descrizione dello stile:
In queste scene le figure sono fortemente bidimensionali e poco chiaroscurate, con un netto distacco della parte scolpita rispetto allo sfondo, come un disegno a rilievo.
Tutte le figure che compaiono sull’altare, hanno il volto piriforme (tendono ad assottigliarsi verso il mento e ad allargarsi verso la fronte, il punto in cui si trova la ragione, la parte più nobile dell'uomo) il naso prolungato a forma di triangolo, gli occhi ovali, la bocca che si incurva sul mento. Non vengono quindi individuate le une rispetto alle altre, ma sono raffigurate in modo similare.
Le figure rappresentate hanno dimensioni differenti: Gesù è molto più grande degli angeli che lo spingono verso il cielo. Questo perché l’arte longobarda rappresentava in prospettiva gerarchica. Le figure più importanti venivano descritte molto più grandi delle subalterne, indipendentemente dalla loro collocazione nello spazio.
Presentano inoltre presentano numerose deformazioni, come negli angeli che sorreggono il Cristo in maestà, dalle mani vistosamente grandi. Anche qui l’elemento rappresentato
L'antinaturalismo, diversamente dall'arte bizantina ove esprime l'idea piuttosto che la concretezza, lo spirito piuttosto che la materia, qui ha una valenza espressionistica.

L’Epifania
Sul lato destro dell’altare è descritta l’Epifania o Adorazione dei Magi

Descrizione del soggetto
La vergine seduta sul trono è indicata da una croce, tiene sulle ginocchia Gesù Bambino che protende le mani nell’accettazione dei doni che recano i Re Magi. Più che oro, incenso e mirra essi sembrano offrire corone trionfali. Secondo gli schemi tradizionali il ripetersi dei gesti dei tre viene interrotto dall’inchinarsi di uno di essi.
I magi, senza distinzione di razza, con un turbante in testa, indossano una corta tunica. Un angelo in posizione orizzontale, l i sovrasta ed indica con la mano destra Gesù. Dietro il trono della vergine è posta una figura in piedi in atteggiamento di profondo raccoglimento.
Epifania: manifestazione di Dio
Re Magi: l’episodio dell’omaggio dei tre Re Magi a Gesù appena nato è narrato in numerose fonti sacre come il Vangelo di Matteo. Questi, nell’arte medioevale sono re di aspetto occidentale e generalmente offrono oro,simbolo di regalità, incenso, simbolo di mistero sacerdotale e mirra,simbolo dell’incarnazione di Dio.

Descrizione dello stile:
In queste scene le figure sono fortemente bidimensionali e poco chiaroscurate, con un netto distacco della parte scolpita rispetto allo sfondo, come un disegno a rilievo.
I volti mantengono le caratteristiche di quelli viti nella lastra principale: sono piriformi, hanno il naso prolungato a forma di triangolo, gli occhi ovali, la bocca che si incurva sul mento. Sono schematici
La prospettiva gerarchica è evidente confrontando le dimensioni dei corpi dei Magi con la Madonna.
Sono contemporaneamente presenti diverse visioni della scena.Ea esempio il trono della Madonna è visto di lato fin sulla sommità quando invece diviene frontale e ci presenta un regale arco a tutto sesto.

Visitazione di Maria
Sul fianco sinistro à rappresentato l’episodio del la visitazione di Maria

Descrizione del soggetto
Sotto due archetti, la Vergine, sempre indicata con una croce sulla fronte, abbraccia S. Elisabetta: entrambe hanno il capo coperto da un velo. Sotto il terzo arco, è rilevata una palma. Ornati a treccia riquadrano la scena.
Visitazione: l’episodio della visitazione, detto anche incontro tra Maria ed Elisabetta, è narrato al Vangelo di Luca. Egli racconta l’incontro tra le due cugine entrambe in gravidanza, mentre l’una attendeva Gesù e l’altra San Giovanni Evangelista. All’arrivo di Maria da Elisabetta questa sente sussultare il bambino in grembo ed esclama: “Benedetta sei tu tra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno”.
L’incontro è rappresentato frequentemente come l’abbraccio di due donne.

Descrizione dello stile:
In queste scene le figure sono fortemente bidimensionali e poco chiaroscurate, con un netto distacco della parte scolpita rispetto allo sfondo, come un disegno a rilievo.
Tutte le altre figure che compaiono sull’altare, ha il volto piriforme (tendono ad assottigliarsi verso il mento e ad allargarsi verso la fronte, il punto in cui si trova la ragione, la parte più nobile dell'uomo) il naso prolungato a forma di triangolo, gli occhi ovali, la bocca che si incurva sul mento. Non vengono quindi individuate le une rispetto alle altre, ma sono raffigurate in modo similare.
Prospettiva gerarchica
Presentano inoltre presentano numerose deformazioni, come negli angeli che sorreggono il Cristo in maestà, dalle mani vistosamente grandi.
L'antinaturalismo, diversamente dall'arte bizantina ove esprime l'idea piuttosto che la concretezza, lo spirito piuttosto che la materia, qui ha una valenza espressionistica.
Lastra posteriore
Sulla lastra superiore sono scolpite due grandi croci impreziosite da rombi e quadrati, imitanti pietre preziose, e da una croce al centro. Sotto l’apertura delle reliquie inscritta in un cerchio grigliato è inscritta una stella a cinque punte, stilizzazione del monogramma costantiniano. Due rosette sono poste ai lati esterni della lastra, delimitata da fuseruole e trecce a quattro capi.

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