Durante l'Alto Medioevo, tra il 500 e il 1000, apparve una nuova forma di governo. In origine si trattava di un governo germanico. Roma aveva costruito il suo governo attorno a un imperatore e ad una burocrazia amministrativa evoluta ed estesa. I Germani avevano un concetto diverso di Governo. Si era evoluto il concetto di regno: il re doveva costantemente muoversi nelle sue terre per mostrarsi ai suoi sudditi e dimostrare ad essi il suo valore. Mentre ciò avveniva la chiesa era sempre più controllata dall'elite delle persone istruite. Queste elite fornivano i funzionari necessari per le amministrazioni civili e le autorità religiose. Mentre la chiesa preservava la cultura latina e romana, i Germani letteralmente cambiavano la chiesa incorporandola nella loro società. I Franchi espansero il loro territorio verso ovest, dalla Germania in quello che ora è la Francia. Anche se essi rimanevano legati alle tradizioni delle loro terre d'origine, mano mano che penetravano nella Gallia perdevano in parte le loro caratteristiche di Germani. In altre parole i loro costumi ed istituzioni cambiavano man mano che essi si allontanavano dalle loro terre d'origine. I Franchi e altre tribù germaniche non erano mai stati assorbiti completamente dal mondo romano, piuttosto essi avevano aggiunto a quel mondo un'impronta germanica. E come vedremo lo stesso feudalesimo nascerà da questa combinazione di costumi germanici e leggi romane.
Il reale impatto dei Franchi sull'Europa occidentale data a partire dall'anno 481, quando il re dei Franchi Clodoveo (465-511) prese il trono. Quando prese il potere, Clodoveo aveva appena 15 anni. Ciò malgrado era un re ambizioso, abile e decisamente spietato. Tra il 486 e il 511, Clodoveo conquistò alcune province ancora governate da patrizi romani. Egli distrusse anche i regni degli Alemanni, dei Burgundi e dei Visigoti in Gallia. L'evento più significativo del suo regno fu la sua conversione al cristianesimo, dietro la spinta della moglie Clotilde. Clodoveo si paragonò a Costantino, l'altro monarca che aveva sperimentato una conversione. I suoi successori e i suoi leali sudditi seguirono il suo esempio e abbracciarono il cristianesimo romano. Clodoveo trasformò le sue guerre di aggressione in guerre sante. Queste guerre erano contro gli eretici e i pagani, e i Franchi furono considerati dal papa difensori della fede. Così a partire dalla sua conversione e fino alla sua morte la storia dei Franchi fu inestricabilmente connessa con la chiesa di Roma. Quando Clodoveo morì nel 511, la Gallia divenne teatro di numerose guerre civili. La causa di queste guerre civili era nella legge franca dell'eredità. La legge era fatta in questo modo: se un uomo con quattro figli moriva, la sua terra era divisa in quattro parti uguali. Ciascun figlio avrebbe avuto la terra solo in uso e non in possesso. Nessuno avrebbe potuto considerare la terra come una proprietà privata. In altre parole la legge specificava uso e non proprietà o possesso. Questa stessa legge fu applicata al potere reale. Il regno franco fu considerato come il più vasto stato che poteva essere diviso a scopo amministrativo. Questo schema era terreno fertile di conflitti. Spesso un governante abile e brillante viene seguito da un governante di minore qualità. Dopo Clodoveo nessun successore eguagliò il suo potere o la sua influenza. A partire dal 640 la dinastia Merovingia, stabilizzata da Clodoveo, rapidamente declinò. Le finanze erano fuori controllo, le terre erano continuamente divise, il potere politico era nelle mani dei maggiordomi di Palazzo. A partire dal VII secolo la carica di Maggiordomo divenne ereditaria. Questi maggiordomi ereditari erano gli antenati di Carlo Magno. I Carolingi ereditarono un paese che conservava alcune caratteristiche dell'amministrazione romana, e specificatamente leggi e sistema di tassazione.
mercoledì 25 febbraio 2009
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